Questa sezione estende il «ciclo minimo della coscienza» — sentire, trattenere, scegliere e favorire il proprio interesse — dalla singola membrana alle forme più semplici di neurone e alle prime reti nervose. Mostriamo come una differenza scritta localmente sulla membrana possa trasformarsi in un messaggio che viaggia, si combina con altri segnali e apprende.
I. Dalle membrane che sentono e scelgono alle membrane eccitabili
Una cellula sa già scrivere le differenze esterne — luce, stimoli chimici o meccanici — nella tensione e nel controllo dei canali di membrana, conservare una traccia breve e orientare la risposta successiva. Quando compaiono combinazioni efficaci di canali ionici voltaggio-dipendenti, un piccolo trigger locale apre i canali in sequenza lungo la membrana. Nasce così un’onda di «gating» che si propaga, equivalente a un’onda accoppiata di tensione + flusso che corre sulla superficie. Questa è l’eccitabilità: trasforma il «sentire da vicino» in un messaggio capace di andare lontano. Molte cellule isolate e organismi pluricellulari privi di sistema nervoso — per esempio le spugne — conducono questi «comandi di superficie» su ampie lamine epiteliali. Nella Teoria dei Filamenti di Energia (EFT), l’onda è un «increspamento di tensione» che si passa di zona in zona; quanto migliore è il ritorno elastico e la «ricetta» dei canali, tanto più rapida e stabile è la conduzione.
II. Dal coro di tutta la lamina al passaggio di cellula in cellula
Con la multicellularità sorge una domanda: come supera il segnale il confine tra cellule?
- Condotto diretto: le giunzioni comunicanti accoppiano le cellule vicine e lasciano passare le onde elettrochimiche, formando un epitelio conduttivo.
- Staffetta chimica: una cellula a monte rilascia molecole verso una micro-zona bersaglio; i recettori della cellula a valle le riconvertono in variazioni di gating. È la sinapsi chimica allo stato prototipico, che recapita il messaggio a zone a basso soglia invece di «spruzzare» indiscriminatamente.
Esempi: nelle spugne, onde di calcio e onde elettriche sincronizzano contrazioni a scala corporea; nelle amebe sociali e nei muffi mucillaginosi, onde chimiche coordinano migrazione e decisione collettiva. Nel linguaggio della Teoria dei Filamenti di Energia (EFT), questi contatti sono isole sotto-critiche dove la soglia è più bassa e il passaggio del segnale risulta più agevole.
III. Il primo «nervo»: polarizzazione cellulare e contatti direzionati
Quando una classe di cellule separa stabilmente il lato che riceve dal lato che invia, la trasmissione lascia la superficie e diventa linea. Ramificazioni di tipo dendrite si specializzano nell’ingresso; cavi di tipo assone nella trasmissione in uscita.
Cambiamenti chiave: una polarizzazione geometrica di canali, citoscheletro e vescicole impone una direzione interna «ricevere–elaborare–inviare»; fasce assonali confinano l’onda eccitatoria in una pista dedicata con organizzazione di tensione più «stretta», aumentando portata e affidabilità; terminali specializzati formano sinapsi chimiche o elettriche, veri trampolini a basso soglia riutilizzabili. In rami evolutivi antichi — ctenofori, cnidari come meduse e anemoni, e idre — compaiono neuroni sparsi e reti diffuse capaci di predazione, fuga e contrazioni globali. Alcune linee potrebbero aver evoluto i neuroni in modo indipendente, a conferma che «polarizzazione + contatto» è una via fisicamente accessibile. Nella Teoria dei Filamenti di Energia (EFT), l’assone è un tracciato ad alta tensione; la sinapsi è una sotto-criticità locale controllata che trasforma la «ritenzione» in «selezione apprendibile».
IV. Dalle reti diffuse ai circuiti semplici
Una rete introduce incroci, anelli e percorsi, abilitando amplificazione, inibizione, temporizzazione e instradamento.
- Anelli marcapasso: nelle meduse, centri ritmici periferici scaricano a tempo e trascinano lamine di muscolo, producendo il nuoto.
- Archi riflessi: nell’idra, uno stimolo passa dal nodo d’ingresso a un breve relè e quindi all’effettore in un solo salto.
- Abbozzo di apprendimento: se ingressi e uscite si attivano spesso insieme, la soglia sinaptica scende (maggiore densità di canali o recettori più facili da aprire) e il passaggio diventa più probabile. È la versione strutturata di «trattenere → scegliere», ossia la forma più precoce di plasticità.
Secondo la Teoria dei Filamenti di Energia (EFT), la risonanza ripetuta «tende più filamento» nel giunto e abbassa la soglia; il lungo disuso «restituisce filamento» e la rialza. La memoria diventa un paesaggio di soglie visibile e rimodellabile.
V. Perché allungare cavi, aggiungere guaine e stratificare
Con corpi più grandi e comportamenti più complessi, dominano tre scelte ingegneristiche:
- Cavi lunghi (assoni lunghi): avvicinano il «sentire lontano» al luogo della decisione, riducendo perdite casuali lungo il percorso.
- Guaine (mielina): una copertura che aumenta la tensione effettiva attorno al cavo accelera e compatta il passaggio.
- Stratificazione (centrale/periferica): concentrare molti contatti in nodi — gangli e proto-cervelli — permette di sommare e distribuire «voti» risparmiando cablaggio.
La Teoria dei Filamenti di Energia (EFT) interpreta tutto ciò come una riscultura del rilievo di tensione e della geometria dei canali: raddrizzare la strada, addolcire la pendenza e regolare le soglie delle stazioni per far passare dove conviene e bloccare altrove.
VI. Vignette naturali: gradini visibili nel vivente
- Spugne: senza neuroni, ma con onde di eccitazione e contrazioni coordinate; «trasmissione in lamina + staffetta» può già governare il corpo intero.
- Placozoa (Trichoplax): senza neuroni canonici, ma cellule secernenti peptidi orchestrano comportamento di gruppo — un antecedente della sinapsi chimica.
- Cnidari (idre, meduse): reti diffuse e centri ritmici producono circuiti minimi e segnali precoci di plasticità, come l’abituazione.
- Ctenofori: reti nervose con insiemi di trasmettitori peculiari indicano che «polarizzazione + contatto» può emergere in modo indipendente.
- Muffe mucillaginose e alghe verdi: coordinazioni senza sistema nervoso, prova che il ciclo minimo funziona dal livello cellulare a quello collettivo; la specializzazione neurale moltiplica poi l’efficienza di ordini di grandezza.
VII. Una frase per allineare la Teoria dei Filamenti di Energia e l’approccio classico
- Versione classica: i neuroni si collegano tramite potenziali d’azione e sinapsi.
- Versione secondo la Teoria dei Filamenti di Energia (EFT): un’onda accoppiata di tensione + flusso percorre una linea ad alta tensione fino a un contatto a basso soglia, dove la «ritenzione» diventa selezione plasticabile. Il fenomeno osservato è lo stesso; qui si disegnano materia e rilievo: quali vie sono più lisce, quali contatti più cedevoli e come la ripetizione abbassa le soglie.
VIII. In sintesi: cinque gradini dal ciclo alla rete
- Le membrane eccitabili trasformano il «sentire molto vicino» in messaggi che corrono.
- Le staffette tra cellule trasformano un assolo in un coro.
- Polarizzazione e contatti fissi comprimono i comandi di superficie in linee veloci.
- Dalle reti diffuse ai primi circuiti, la coppia «trattenere–scegliere» diventa un paesaggio di soglie plastico.
- Cavi lunghi, guaine e stratificazione aumentano insieme velocità, stabilità e scala.
Da qui, la coscienza non è più soltanto il ciclo minimo che sente e sceglie: diventa una rete che integra molte fonti, ricorda il passato e anticipa il prossimo battito. Il punto di partenza è semplice — una membrana riscrivibile. Il risultato finale lo è altrettanto — una mappa di soglie scolpita dalla pratica prolungata.