IndiceCapitolo 2: Evidenza di Coerenza

Scopo. Estendiamo su scala macroscopica e cosmica le evidenze di 2.1 secondo cui il vuoto non è vuoto. Anzitutto consolidiamo il basamento fisico con dimostrazioni trasversali in cui campi continui — la mare di energia (Energy Sea) — estraggono strutture filiformi, insieme al repertorio di particelle instabili generalizzate (GUP). Poi mettiamo in corrispondenza due fondi — gravità tensoriale statistica (STG) e rumore tensoriale locale (TBN) — con fenomeni astronomici ben stabiliti, così da chiudere l’anello dal laboratorio al cosmo.


I. Evidenze di supporto: i campi continui “fanno uscire” i fili


Sintesi: in “mari” elettromagnetici, di fase, fluidi o di plasma, bassa perdita + vincolo/forzamento producono estrazione di fili, fascetti e ritorno alla mare, in piena coerenza con l’interconversione Mare↔Fili.


II. Evidenze di supporto: abbondanza di particelle instabili


Sintesi: la “linearizzazione in fili” si distribuisce per gerarchie e vite medie: quanto più pesante/compatto, tanto più effimero, spesso tramite canali forte/debole di corto raggio. L’universo ne è ricco: un serbatoio per gravità tensoriale statistica e rumore tensoriale locale.


III. Verifica su scala cosmica: gravità tensoriale statistica

Ogni particella instabile imprime, durante la vita, una trazione statistica verso l’interno — come una piccola conca effimera sulla superficie. Sommate su scala cosmica, queste concavità producono un fondo liscio di gravità tensoriale statistica.

Cronologia:


In sintesi: più linee indicano un fondo gravitazionale addizionale. La lettura standard invoca aloni invisibili; qui lo attribuiamo alla trazione statistica cumulata delle particelle instabili — gravità tensoriale statistica — senza componenti nuove e con meno ipotesi, coerente su scale geometriche e statistiche. Spiega meglio “anomalie” come gli scarti massa–gas e la loro evoluzione temporale tramite riassetto dei bacini.


IV. Verifica su scala cosmica: rumore tensoriale locale

Alla deconstruzione/annichilazione, le particelle instabili restituiscono energia alla mare come pacchetti larghi e poco coerenti: deboli ma ubiqui. Lasciano impronte statistiche comuni e vengono rimappati in propagazione dal rilievo della gravità tensoriale statistica.

Cronologia:


In sintesi: osservazioni indipendenti sostengono uno strato ubiquitario di perturbazioni, rimappato in fase con il rilievo gravitazionale. Invece di spezzarlo in “fluttuazioni primordiali + foreground/sistematiche”, lo unifichiamo come rumore tensoriale locale: somma di un fondo debole e di iniezioni guidate da eventi (deconstruzione/annichilazione di particelle instabili), co-variante con la gravità tensoriale statistica. Senza aggiungere componenti, spiega correlazioni spaziali inter-banda e coerenza spettrale, e predice l’ordine temporale “attività ↑ → prima rumore, poi trazione”.


V. Conclusione


Copyright e licenza (CC BY 4.0)

Copyright: salvo diversa indicazione, i diritti di “Energy Filament Theory” (testo, tabelle, illustrazioni, simboli e formule) appartengono all’autore “Guanglin Tu”.
Licenza: quest’opera è rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0). È consentito copiare, ridistribuire, estrarre, adattare e ridistribuire per fini commerciali o non commerciali con attribuzione.
Formato di attribuzione consigliato: Autore: “Guanglin Tu”; Opera: “Energy Filament Theory”; Fonte: energyfilament.org; Licenza: CC BY 4.0.

Prima pubblicazione: 2025-11-11|Versione attuale:v5.1
Link della licenza:https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/